Nella situazione di emergenza in cui tutti ci troviamo a causa dell’emergenza COVID-19, molte aziende e professionisti stanno cercando di adottare misure e soluzioni per il lavoro agile, il cosiddetto “smart working”.
Il lavoro agile è favorito anche dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’11 marzo 2020; adottare soluzioni di smart working comporta però per i datori di lavoro l’obbligo di consegnare ai lavoratori l’informativa prevista dall’art. 22 D.lgs. 81/2017 sulla sicurezza sul lavoro e sui rischi specifici connessi a questa modalità lavorativa.
I lavoratori saranno tenuti a recepire l’informativa, e ad attuare le misure di prevenzione e protezione previste da tale documento.
Anche per quanto riguarda la protezione dei dati personali, l’adozione di soluzioni per il lavoro agile comporta la revisione e l’adeguamento delle misure di sicurezza utilizzate per la protezione dei dati. I dati personali e/o particolari verranno trattati al di fuori dei sistemi aziendali, con modalità e strumenti diversi da quelli stabiliti in precedenza. In questo caso il titolare del trattamento dovrà valutare e adottare le modalità di smart working adeguate, al fine di garantire la sicurezza dei dati e delle informazioni trattate. Dovrà essere quindi consegnata ai lavoratori una informativa specifica, come previsto dall’articolo 32 del GDPR. Anche in questo caso l’informativa dovrà contenere l’indicazione dei rischi e le misure di sicurezza che il lavoratore è tenuto ad adottare e rispettare per poter operare con le soluzioni di lavoro agile previste.
Restiamo a vostra disposizione per qualsiasi consulenza o chiarimento in merito